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Apple vuole trasformare iPhone in in una banca dati sulle informazioni mediche

15 Giugno 2017 0

Abbiamo già più volte parlato degli sforzi di Apple in ambito medico, cominciati con la piattaforma HealthKit ed il numero crescente di rumor sulla possibile presenza di nuovi sensori nei prossimi Apple Watch, che potrebbero essere in grado di monitorare parametri vitali come ad esempio la concentrazione di glucosio nel sangue.

Secondo quanto appreso dalla CNBC, i programmi di Apple in ambito medico sarebbero appena al primo stadio evolutivo, pare infatti che l'azienda abbia messo in piedi un team dedicato, che starebbe lavorando attivamente con sviluppatori, ospedali e grandi gruppi in ambito sanitario, con il fine di trasformare iPhone in una sorta di grande banca dati per le informazioni di salute di ogni individuo.

L'idea è di trasformare il nostro smartphone in un magazzino dati sempre aggiornato e consultabile da medici e ospedali all'occorrenza, sfruttando anche le funzionalità cloud per una migliore gestione a distanza delle informazioni.


Sembra in sintesi, che Apple voglia fare con le informazioni mediche, quanto fatto nella musica con la creazione di iTunes per sostituire CD e MP3, creando un sistema accentrato e meno frammentario. Naturalmente si parla di salute, di conseguenza l'idea di avere una cartelle clinica completa, aggiornata e facilmente consultabile direttamente sul nostro iPhone, non è assolutamente un progetto da non sottovalutare, sebbene è lecito pensare che qualcosa di così imponente possa prendere vita inizialmente solo negli Stati Uniti, vista la differente organizzazione dell'assistenza medica in ogni paese del globo.

Se ci pensiamo bene, nonostante siamo nell'era digitale da tempo immemore, non esistono meccanismi di condivisione efficaci tra medici, ospedali e cliniche, un problema che non solo rallenta tutto il sistema, ma che rischia di diventare deleterio in caso di gravi patologie o pericoloso anche nel caso di semplici allergie non comunicate. Apple storicamente fa spesso da apripista nelle nuove tecnologie, la speranza è che si arrivi alla realizzazione di standard aperti per la condivisione delle informazioni di salute, i tempi sono ormai maturi.


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