17 Aprile 2024
Ieri Apple ha reso disponibile online la pagina ufficiale di iCloud.com e ha mostrato per la prima volta i prezzi definitivi per l'acquisto dello storage on-the-cloud supplementare fino a 50GB. La domanda sorge spontanea: i prezzi sono allineati alla concorrenza? Vediamo un confronto, diffuso da MacStories, con Dropbox e SugarSync.
Se seguite il nostro blog, saprete ormai tutto di iCloud. Come mostrato per la prima volta al WWDC 11, iCloud è un nuovo servizio cloud-based che Apple si appresta a lanciare nell'autunno del corrente anno. Esso permetterà di archiviare contenuti come musica (a pagamento), foto, app, calendari, documenti e tanto altro ancora sui server dell'Apple accessibili da iOS 5, Mac OS Lion (che a breve verrà aggiornato al supporto) e dal web (in parte). A base del tutto vi è l'idea di sincronizzazione automatica e wireless tra i dispositivi che permette di avere sugli iDevices che si posseggono gli stessi eventi del calendario, le stesse note, le stesse librerie immagini, i stessi documenti iWork e così via, senza dover sincronizzare con iTunes ma semplicemente sfruttando la connessione dati o il wifi.
iCloud include anche uno spazio di archiviazione. Vengono forniti ad ogni cliente 5GB gratuiti in cui allocare l'archivio mail, i documenti, le immagini del rullino fotografico, le info dell'account, le impostazioni e i dati di app di terze parti. Non viene conteggiato nello storage indicato la musica, le app, i libri acquistati dall'iBook Store e i dati dello streaming fotografico. Successivamente si può richiedere un upgrade dello storage da rinnovare anno in anno. Ecco i prezzi e il rispettivo spazio aggiuntivo:
Prima di confrontare il servizio con quello della concorrenza, dobbiamo però soffermarci su una sostanziale differenza che distingue iCloud. Il servizio made in Cupertino nasce da una diversa concezione rispetto a "iDisk" di MobileMe o Dropbox (per esempio). Qui non si tratta di una "cartella" on-the-cloud in cui inserire qualsiasi tipo di file vogliamo. Possiamo accedere infatti al proprio contenuto solo da applicazioni che supportano iCloud, ovvero che sfruttano le API diffuse da Apple agli sviluppatori.
Ecco quindi il confronto dei prezzi di iCloud con quelli di Dropbox e SugarSync, due noti servizi di cloud storage già disponibili da tempo.
Notate che la conversione da dollari a euro per i prezzi di iCloud è fissa poiché decisa da Apple. Per gli altri servizi è stata eseguita una conversione secondo la media del valore di cambio del corrente mese. La conseguenza è che gli utenti al di fuori degli stati uniti vengono penalizzati, basti confrontare i $100 dollari di iCloud che si trasformano in €80, a differenza di quelli di SugarSync, che al cambio attuale diventano circa €70. Ma a queste conversioni gli utenti Apple europei sono abituati.
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